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Penss e le pieghe del mondo di Jérémie Moreau è un graphic novel che ti porta alla preistoria per raccontare una storia di crescita, scoperta e trasformazione. La narrazione ruota attorno a Penss, un giovane che, rifiutato dalla sua tribù per la sua indole contemplativa e poco adatto alla caccia, intraprende un cammino solitario alla ricerca di un modo alternativo di vivere in armonia con la natura. Penss, pur essendo un pessimo cacciatore, è affascinato dalla bellezza della natura e dalla possibilità di convivere con essa. Rifiutato dal suo clan, decide di affrontare l’inverno da solo, convinto che la terra possa nutrirlo. La sua intuizione lo porta a scoprire il seme come simbolo di speranza e rinascita, segnando l’inizio di una nuova era per l’umanità. Il tratto di Moreau, caratterizzato da un’acquerellatura delicata e da una composizione delle tavole originale, da al fumetto una dimensione poetica. Le illustrazioni, ricche di dettagli, accompagnano il lettore in un viaggio visivo che riflette la crescita interiore del protagonista. Nonostante l’ambientazione preistorica, il graphic novel affronta temi come la solitudine e la relazione dell’uomo con la natura. La storia di Penss invita a riflettere sulla possibilità di un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere e di interagire con l’ambiente che ci circonda. “Penss e le pieghe del mondo” è un’opera che fonde narrazione e illustrazione, offrendo una lettura coinvolgente e stimolante. La storia di Penss rappresenta un inno alla speranza e alla capacità di trasformare il mondo attraverso la conoscenza e il rispetto per la natura. Un graphic novel che rimane impresso nella mente e nel cuore del lettore.
Katerina Bekaj 2B
Appena ho finito di leggere Penss e le pieghe del mondo, ho avuto quella sensazione rara di aver vissuto qualcosa, più che letto. È un libro che ti entra dentro in punta di piedi, con delicatezza, ma ti lascia pensieri profondi e immagini che continuano a girarti nella testa anche dopo l’ultima pagina.
La storia è quella di Penss, un giovane che vive in un’epoca antichissima, in cui la vita si basa sulla caccia, sulla forza fisica, sull’istinto. Ma lui è diverso. Non è un guerriero, non è un cacciatore. È un osservatore. Ama stare da solo, guardare la natura, ascoltarla, porsi domande. Mentre gli altri pensano solo a sopravvivere, lui vuole capire. Per questo viene messo da parte, considerato inutile. Eppure, proprio grazie al suo modo di pensare, inizia un percorso personale che lo porta a scoprire una nuova forma di vita: coltivare, osservare le stagioni, imparare dai cicli della terra.
Leggendo, mi sono ritrovato spesso a fermarmi a guardare le pagine. I disegni sono spettacolari.I colori sembrano respirare, seguono i pensieri del protagonista, le sue emozioni, le sue scoperte. A volte non servono nemmeno le parole: basta guardare per capire cosa sta vivendo Penss.
Quello che mi ha colpito di più è il messaggio. Non si tratta solo di una storia ambientata nella preistoria. È un racconto che parla anche di oggi: della nostra fretta, del nostro bisogno di controllo, del distacco crescente con il mondo naturale. Penss ci ricorda che si può vivere in un altro modo. Che forse dovremmo tutti imparare a osservare di più, a essere curiosi, a cercare un equilibrio diverso.
È un libro che consiglio a chi ha voglia di rallentare, di farsi domande, di lasciarsi stupire. Non è un fumetto come gli altri: è un’esperienza. E dopo averlo letto, il mondo ti sembra un po’ più pieno di pieghe, di misteri, di bellezza.
Tommaso Bei
Vittoria Fusi e Aurora Salvadori
Questo libro ci è piaciuto tantissimo perché ti fa capire che nella vita non bisogna arrendersi ai primi ostacoli. Ogni difficoltà può essere superata, anche quando sembra impossibile, e solo continuando a provarci possiamo davvero crescere e raggiungere i nostri obiettivi.
Una delle cose che abbiamo apprezzato di più è la determinazione di Pens, il protagonista. Anche se è molto giovane e si trova da solo ad affrontare situazioni davvero difficili, non si lascia abbattere. Cerca sempre di fare del suo meglio, anche quando tutto sembra andare storto. La sua forza e il suo coraggio ci hanno colpite tanto.
La storia è intensa ma anche molto bella, piena di significato. Parla di perdita, di crescita e della forza dei legami. È uno di quei libri che ti fanno riflettere, ma anche emozionare.
Lo consigliamo davvero a tutti, soprattutto a chi sta attraversando un momento difficile o ha bisogno di una spinta per non mollare. Pens e le pieghe del mondo non è solo una storia avventurosa, ma anche una lezione di vita.
Inizialmente non avevo molte aspettative positive su questo libro,ma leggendolo mi sono ricreduta e l’ho trovato ricco di significato e di insegnamenti.
Il racconto inizia con Penss,il “ragazzo diverso”,definito così in quanto non era incline alle attività che invece gli altri praticavano fino allo sfinimento, quotidianamente;lui si fermava ad osservare i dettagli di un mondo che non sapeva così crudele.Trovava del fascino in quel mondo che ancora non conosceva a pieno,finché non gli portò via la cosa più importante per lui.Da lì inizia una lotta senza fine contro ciò che si rivela come un insieme di pieghe,un motivo continuo.
Penss fa adattare il mondo a sé,a differenza degli altri che sono pronti a mutare per sopravvivere,e ciò ha un significato meraviglioso perché tutti noi dovremmo modificare ciò che ci circonda per migliorarlo e trarne vantaggio,invece che adattarci a qualcosa che non ci si addice o che ci viene imposto.
Questo libro tratta di argomenti apparentemente semplici,ma nel profondo ricchi di significato:ci mostra ad esempio la brutalità della fame,che ci può portare a compiere atti disumani non concepibili dal nostro conscio,o la tenacia e la fiducia nelle proprie possibilità e nelle proprie teorie quando tutto pare privo di senso, o ancora la diversità tra le persone,sia nei modi di pensare sia nei modi di fare,che in questo libro è ben visibile,dati i numerosi litigi.
Ho amato soprattutto il personaggio di Hiss,che dimostra quanto le persone siano veramente in grado di cambiare se ascoltano e fanno tesoro delle parole altrui (in questo caso quelle di Penss),e come un individuo che pare apatico ed indifferente possa diventare apprezzato alla fine della sua vita.
La frase che più mi ha colpita è stata “Promettimi che mi mangerai”,che detta così è priva di significato,ma inserita nel racconto diventa l’elemento centrale,ed è stata proprio questa la frase che mi ha fatta commuovere poiché,nel contesto della storia,è la dimostrazione più assoluta di affetto e la prova che possiamo curarci più degli altri che di noi stessi quando una persona vale la tua stessa vita.Da qui tutto ciò che era affascinante in principio prende un’accezione negativa.
Mi è piaciuto molto anche il finale,che è una sorta di riconoscimento a tutti quelli che hanno permesso al protagonista di arrivare dove è arrivato.
Trovo questo libro uno specchio di tutte le nostre vite che vengono costantemente ostacolate,ma ciò che insegna Penss è non arrendersi.
Giulia C.
Il libro che racconta la storia di Penss è stata una lettura sorprendentemente profonda e coinvolgente, nonostante il linguaggio semplice e la trama all’apparenza essenziale. Ci troviamo immersi in un mondo antico, primitivo, dove la sopravvivenza è tutto e dove i sentimenti sembrano quasi un lusso. Ma in questo contesto crudo e selvaggio, emerge la figura di Penss, un bambino diverso dagli altri, che conquista pian piano il cuore del lettore.
Penss appartiene a un clan di cacciatori, ma non è portato per la caccia. Non è particolarmente sveglio o abile, e questo lo rende un peso per la sua tribù. Tuttavia, è proprio questa sua “diversità” a renderlo speciale. Invece di inseguire le prede, si ferma a guardarle, a studiarle. I suoi occhi non cercano solo il cibo, ma il senso della vita che lo circonda. I paesaggi, gli animali, le stagioni: tutto lo affascina e lo ispira. È un personaggio contemplativo, quasi filosofico, che porta una voce fuori dal coro in un mondo dominato dalla forza bruta.
La sua emarginazione è inevitabile. Il clan non ha spazio per chi è “diverso”, e durante una battuta di caccia, Penss si perde. È qui che inizia il vero viaggio del protagonista. Isolato, spaventato, ma anche finalmente libero di seguire la sua natura, si trova davanti a scelte difficili. La scena in cui deve decidere se salvare se stesso o l’unico affetto sincero che gli resta è una delle più toccanti del libro. Non voglio fare spoiler, ma è un momento intenso, che mostra tutta la crescita interiore del personaggio.
Quello che mi ha colpito di più è come l’autore sia riuscito a raccontare temi profondi come l’identità, la solitudine, il rapporto con la natura e la ricerca di un proprio posto nel mondo, usando una storia semplice ma potente. Penss non diventa un eroe nel senso classico del termine. Non conquista il rispetto degli altri con la forza, ma trova un equilibrio interiore, una sorta di pace con se stesso e con il mondo attorno a lui.
Lorenzo Meacci
Penss e le pieghe del mondo di Jérémie Moreaudi è una graphic novel che racconta la storia di un ragazzo che vive in un mondo preistorico dove la capacità nella caccia è il valore più importante per un uomo, ma Penss preferisce ammirare la natura e tutte le sue sfaccettature, o meglio “pieghe”, per questo verrà allontanato dalla sua tribù di origine. Abbandonato e senza nessuno vicino, deciderà di intraprendere un viaggio dal punto di vista mentale, deciso a strappare alla natura il segreto che essa custodisce nel cuore della terra.
Personalmente ho trovato questo libro molto interessante, una cosa che mi ha affascinato e ha contribuito a tenermi interessato sono sicuramente i bellissimi disegni di Jérémie Moreau e in alcuni di essi sarei volentieri entrato. La trama del libro è intrigante e riesce a farti interagire con il protagonista, Penss; essendo anche lui un adolescente come me è stato molto interessante leggere un esempio di come un mio coetaneo si sarebbe comportato durante la Preistoria.
Punti di forza
. Il personaggio principale è interessante perché vive una crescita personale.
Punti di debolezza
Per chi è adatto: consiglierei questo libro a chi ama le graphic novel e a chi ama l’avventura e le storie intricate. Non consigliere il libro a chi pensa di trovare in questo libro una lettura leggera perché all’interno ci sono anche molte riflessioni profonde.
Conclusione: Questo libro ti lascia qualcosa dentro e ti fa riflettere. La trama è intrigante e non puoi fare a meno di continuare a leggere, il personaggio è atipico è ciò rende la storia ancora più interessante.
ANDREA CAGLIERI, 2CL
Questo libro parla di Penss, un ragazzo della preistoria che trascorre intere giornate ad ammirare e riflettere sulla bellezza della natura.
Penss vive in una tribù dove non è molto apprezzato, visto che non gli piace il combattimento e non sopporta spostarsi in altri luoghi, lui ama ammirare la bellezza della natura.
Nel trascorrere del tempo Penss viene isolato dalla sua stessa tribù, quindi è costretto a sopravvivere da solo, facendo tante scoperte sulla natura.
Questo racconto mi è piaciuto molto per il fatto che dimostra che, anche se si è da soli, si può raggiungere ogni obiettivo che ci viene in mente. In più consiglierei questo libro agli amanti della natura e a chi, proprio perché gli piacciono cose differenti, viene escluso da un gruppo, per far capire che non serve essere per forza in un gruppo per seguire le proprie passioni o interessi.
Mattia Niccoli