La formica rossa

08-La formica Rossa

La formica rossa

Émilie Chazerand

Non è facile avere 15 anni quando ti chiami Vania Strudel, hai un difetto congenito all’occhio sinistro, un padre che è uno stravagante tassidermista e il tuo migliore amico ti annuncia di essersi innamorato della tua peggior nemica. L’inizio dell’anno scolastico si prospetta disastroso, ma un’email anonima regala a Vania l’effetto di una scossa elettrica: “Certo, visti dalla Luna, siamo tutti formiche. Ma tu puoi essere la formica rossa tra quelle nere. Cosa stai aspettando a vivere?!”. Émilie Chazerand affronta con grande talento ed estrema ironia temi importanti come l’assenza, la disabilità, la sessualità, il bullismo, la difficoltà di crescere e l’amore, consegnandoci un romanzo divertente e caustico sull’incomparabile bellezza dell’imperfezione.

Autore

Émilie Chazerand vive vicino Strasburgo con il marito, due figli e tre cani. È autrice di numerosi albi illustrati e di romanzi per ragazzi. Ha raggiunto grande popolarità con le sue commedie familiari come La formica rossa, ma anche Falalalala e Annie au milieu, tutte pubblicate in Francia da edizioni Sarbacane.

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Istituto Tecnico Agrario Firenze 1B

Émilie Chazerand, La formica rossa
Viola Capone
1B, Istituto Tecnico Agrario Firenze
 
La protagonista ha 15 anni, e sono 15 anni complicati: un padre pazzo che di lavoro fa il tassidermista, e lei che la si potrebbe definire una banale perdente. Sta per ritornare a scuola iniziando la prima superiore e scopre, con orrore, che il suo migliore amico tornato dalle vacanze si è fidanzato proprio con la sua amica giurata, e sembrava che nulla potesse andare peggio. Ma le soprese non finivano qui, infatti le arriva una mail anonima che le ricorda quando sia patetica e inutile, e la esorta a migliorare i suoi 15 anni. Con la tensione alle stelle con il suo migliore amico, o forse ex migliore amico, e gli imminenti guai che prevedono solo di peggiorare, soprattutto con la paura che venga scoperta la verità su sua madre…
Il libro mi è molto piaciuto, è molto divertente e autoironico, la lettura è scorrevole e piacevole, con un sacco di colpi di scena inaspettabili, e ricco di suspense. A volte mi sono immedesimata nella protagonista che con la sua sfortuna con la S maiuscola e le sue sventure mi ha spesso strappato un sorriso mentre leggevo.
Una cosa però che non mi piace è lo stereotipo della bulla perfetta, che la passa sempre franca; la protagonista racconta in una discussione che la sua nemica le aveva messo un lassativo una volta. e un’altra volta le aveva fatto una foto mentre era in bagno. Inoltre, il padre di lei ne è a conoscenza, e qualsiasi altra persona, anche con poco IQ saprebbe che queste cose sono perfettamente da denuncia. In ogni caso spero che quelli che leggeranno questo libro sentirà anche loro il desiderio di essere una formica rossa in mezzo a tante formiche nere.
 

Istituto Peano 1CLL

Vania Strudel è una ragazza di quindici anni che si è appena trasferita in una nuova città. È molto timida, insicura di sé, imbranata ed impacciata; ci porta in prima persona nella sua vita strampalata, caratterizzata dal susseguirsi di sfortunati eventi e ci racconta le difficoltà che affronta, tra cui superare il fatto che il suo migliore amico si sia innamorato della sua peggior nemica: gesto con cui, a suo avviso, il ragazzo le volta le spalle facendola sentire ancora più sola di quanto già non si senta.

Durante il racconto, la protagonista espone le motivazioni del perché non sia semplice vivere alla sua età e sopportare le continue derisioni dei compagni per il fatto di avere un nome divertente, un padre che è un tassidermista e una ptosi congenita all’occhio sinistro.

Quest’opera tocca temi non trascurabili come la solitudine, il costante pensiero di non sentirsi abbastanza e l’inclusione. Leggendo il libro ho provato consolazione e ho sentito una sconosciuta sensazione di leggerezza nel sapere che anche Vania, come me, commette errori ed è colpita da sorprese non sempre piacevoli. Mi sono sentita compresa e ho capito che sbagliare è normale, l’importante è imparare dai propri errori e riuscire ad andare avanti, superando ogni ostacolo. Vania si sente spesso fuori luogo e dà colpa di ciò a sé stessa, notando ogni particolare che in lei non va bene e che la fa sentire diversa, come una formica rossa. Alla fine del romanzo ho capito che il titolo del libro non ha il significato negativo che si potrebbe ipotizzare a primo impatto, ma al contrario ci ricorda che i dettagli che ognuno di noi ha sono delle affascinanti qualità che ci rendono unici e che vanno messe in risalto. Sono arrivata a questa conclusione grazie alle lunghe e approfondite descrizioni che mi hanno permesso di immedesimarmi nella protagonista, per capire al meglio ogni situazione, soprattutto quando il personaggio principale viene ridicolizzato di fronte ad altre persone per il suo difetto all’occhio.

La formica rossa mette in luce il valore dell’amicizia, l’importanza di sapersi aprire e di ascoltare, cosa che Vania apprende con gli unici due amici di cui si fida. È una storia piena di verità che racconta con immensa semplicità le complicazioni della vita di un’adolescente, è un inno alla stima in sé stessi. La sua lettura ci insegna a cogliere l’attimo, a vedere i lati positivi della vita e a e a distinguerci come una formica rossa tra tante altre semplici formiche.

Giorgia Falsini

Istituto Peano 1G LES

Irene Capra

La formica rossa è un libro che mi ha sorpresa tantissimo. Racconta la storia di Vania, una ragazza di quindici anni che sta affrontando il suo primo anno di superiori… e diciamo che non le va proprio tutto bene.
Fin dalla nascita ha un occhio sempre chiuso a causa di una malattia, il che la fa sentire diversa e spesso fuori posto. Come se non bastasse la sua migliore amica, affetta da una rara malattia della pelle, emana un odore tremendo di pesce marcio. Poi c’è il suo migliore amico che, senza troppi scrupoli, si mette con la sua peggior nemica. Insomma, la vita di Vania sembra un disastro continuo al punto che potresti pensare che sia una sfigata… ma è proprio questo che rende il libro così divertente!
Un giorno, però, riceve una strana lettera anonima che la fa riflettere su tutto. Chi l’ha scritta la conosce bene e le fa notare quanto si comporti come una vecchietta, chiusa nel suo piccolo mondo, quando invece dovrebbe godersi i suoi quindici anni. È da quel momento che la storia prende una svolta. Tra figuracce, crisi esistenziali e momenti super imbarazzanti, Vania comincia davvero a capire chi è e cosa vuole.
Il libro riesce a trattare temi anche un po’ pesanti, come l’amicizia, la diversità, l’accettazione di sé e il bullismo con ironia. Ho riso tantissimo, ma in certi punti mi sono anche emozionata. Lo stile di scrittura è scorrevole, pieno di battute e pensieri che sembrano uscire direttamente dalla testa di una vera adolescente.
Consiglio La formica rossa a chi sta vivendo l’adolescenza o cerca un libro che la racconti in modo vero, e anche un po’ fuori dagli schemi. È una storia che fa ridere, riflettere e, alla fine, lascia anche un bel messaggio: imparare a volersi bene, anche con tutti i propri difetti.

IIS "G. Peano" 1ALL

La formica rossa di Emilie Chazerand parla di Vania Strudel, una ragazza con una vita movimentata che deve iniziare il liceo. 

Inizialmente ero un po’ scettica sia per la trama che per la copertina, infatti non mi aveva appassionata molto, ma l’arrivo di colpi di scena hanno reso la lettura più scorrevole.

L’autrice tratta temi profondi come il bullismo, la disabilità e l’amicizia in modo ironico, ma facendo riflettere il lettore. Il bullismo è un tema profondamente legato alla disabilità, infatti Vania deve conviverci sin da piccola. Viene presa in giro a causa del suo occhio e sicuramente non aiuta il fatto che lei sia molto sfortunata a causa della sua sbadataggine. Per questo fa molte figuracce come quando apre la porta in faccia al preside davanti a tutta la scuola il primo giorno.

L’amicizia è un altro tema importante: un esempio è Pier, vicino di casa nonché migliore amico dall’infanzia.  Il loro legame sembra svanire quando lui si fidanza con la sua nemica.

Il personaggio che ho preferito è Abraham, per quanto compaia in poche scene in cui Vania si occupa di lui dato che è anziano. Sono vicini di casa e lei gli racconta tutti i dettagli della sua giornata. Abraham è il personaggio che, attraverso una lettera, svela il significato del titolo, per questo l’ho adorato. Scoprire il significato del titolo è stata la parte più commovente, dato che la protagonista è la formica rossa in mezzo a quelle nere per le sue diversità.

Consiglio questo libro a chi cerca una lettura che faccia sorridere, ma allo stesso tempo faccia riflettere su temi contemporanei.

Elisa Sparvoli

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