Il gioco della salamandra

06-Il gioco della salamandra

Il gioco della salamandra

Davide Longo

Olivo Depero, sedici anni, salta da una comunità all’altra da quando ha perso i genitori in un terribile incidente. Ama i libri, odia i congiuntivi sbagliati, indossa vestiti sempre uguali e dice al massimo seicento parole al giorno, lo stretto indispensabile per comunicare con il mondo. Anche se il mondo non ha segreti, per Olivo, che con la sua intelligenza straordinaria memorizza, deduce, intuisce, vede cose che nessun altro vede. È per questa sua dote che una commissaria di polizia disperata pensa che lui sia l’ultima possibilità per ritrovare quattro adolescenti scomparsi. Un caso in cui c’è qualcosa di strano che Olivo non riesce a capire. Esattamente come piace a lui.

Autore

Davide Longo è nato a Carmagnola nel 1971 e vive a Torino. Tra i suoi romanzi ricordiamo Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos 2001, Feltrinelli 2019), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004, Feltrinelli 2016), L’uomo verticale (Fandango 2010, Einaudi 2022). La serie con protagonisti Vincenzo Arcadipane e Corso Bramard, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, comprende finora Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021), Le bestie giovani (Feltrinelli 2018 con il titolo Cosí giocano le bestie giovani, Einaudi 2021), Una rabbia semplice (Einaudi 2021), La vita paga il sabato (2022) e Requiem di provincia (2023).

Recensioni

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ISTITUTO IPSSEOA SAFFI 2 B

Il libro racconta la storia di Olivo, un ragazzo di 16 anni. Olivo è considerato un ragazzo strano, quasi autistico, ma non per nascita, perché quando aveva 9 anni venne rinchiuso nel bagagliaio della macchina che poi finì nel fiume. Per salvarsi ha dovuto sbattere la testa molto forte per provare ad uscire, questo l’ha portato ad aprirsi la testa. Il padre venne trovato al volante con la cintura morto e la madre scomparì nel nulla. Da lì la vita di Olivo cambia, riesce a memorizzare tutto ciò che legge, dice un massimo di parole al giorno, odia i colori ei cibi. 

Elio scopre però che in realtà è stata la madre ad uccidere il padre e tentare di fare fuori anche il figlio. 

Il ragazzo vive in una casa per ragazzi difficili, dove qualche volta scappa per andare a cercare la madre, ma ogni volta che scappa riesce a trovare dei ragazzi scomparsi. Quando la polizia lo viene a scoprire lo assumono per un indagine dove sono scomparsi 4 ragazzi. Così Olivo viene messo sotto copertura nella scuola dei ragazzi scomparsi per indagare. Qui conosce degli amici dei ragazzi spariti. Un giorno viene chiesto un riscatto alle famiglie dei ragazzi per poi liberarli. La prima volta Olivo manda la polizia sul luogo del riscatto, ma sbagliano l’agguato. Olivo la seconda volta si ritrova in mezzo ai ragazzi scomparsi ed i nuovi amici di scuola, si viene a sapere che i ragazzi erano scappati perché tutti avevano problemi in famiglia. Essi riescono ad avere i soldi e scappare, ed Olivo ritorna alla ricerca della madre.

Lapo Ciaccia 2B

Liceo "A. Gramsci" 1CS

Recensione “Il gioco della salamandra” di Davide Longo 

 
 

Questo libro racconta la storia di Olivo, un ragazzo che all’inizio era come gli altri, ma la cui vita, dopo un incidente avvenuto cadendo in acqua con l’auto, in cui i genitori muoiono e lui si salva per miracolo, cambia completamente. 

Durante la lettura ero molto preso dal romanzo perché l’autore usa anche termini che sono comuni nel linguaggio giovanile. 

Dopo l’incidente Olivo acquisisce delle capacità straordinarie come, per esempio, leggere un libro in 3 minuti e 20 secondi. 

Per questo viene chiamato dalla commissaria di polizia Sonia Sperlari per aiutarla a risolvere il caso del rapimento di quattro ragazzi. 

Nonostante la sua intelligenza (o forse a causa di essa) Olivo viene preso in giro sia nella comunità dove abita che a scuola. 

Però è come se a lui non importasse dei giudizi degli altri: infatti, forse vorrei essere come lui su questo aspetto, capace di fregarmene dei giudizi altrui. 

Questo libro lo consiglierei un po’ a tutti i ragazzi, ma soprattutto a quelli a cui piace il genere thriller.

Alessandro Berti, Liceo Gramsci, 1CS

Last edited 1 mese fa by Liceo "A. Gramsci" 1CS
Liceo "A. Gramsci" 1CS

Recensione “Il Gioco Della Salamandra” 

 

 

“Il Gioco Della Salamandra” è un romanzo scritto da Davide Longo, che narra di un ragazzo di nome Olivo (con varie sindromi quali autismo, la sindrome di Savant, ecc…) che viene reclutato per lavorare ad un caso di sparizione, direttamente dalla commissaria che lo va a trovare nella comunità in cui abita. Infatti, seppur strambo, Olivo è un genio che nota ogni singolo dettaglio e memorizza libri interi in tre minuti. 
Questo libro è un mix perfetto dei generi comico, giallo e anche romanzo di formazione, che vede il nostro protagonista affrontare le sue più grandi paure e anche le sue abitudini più assurde, come poter dire solo 600 parole al giorno e non poter evitare di correggere la grammatica di tutti (soprattutto i congiuntivi). Farà nuove amicizie, andrà per la prima volta a scuola dopo anni e sbocceranno i primi amori, tutto questo velato da un’atmosfera di mistero e comicità. 
È un libro molto leggero da leggere, che immerge da subito il lettore nella vita di Olivo, e che ti permette di sentire i pensieri che finiscono puntualmente con “…non so se mi spiego”. In questo libro si può ammirare a trecentosessanta gradi tutto quello che un ragazzo come Olivo vive, dai complimenti per i bei temi che sembrano scritti da Foscolo in persona ai bulli che lo perseguitano, sia a scuola che in comunità. Insomma, “Il Gioco Della Salamandra” è un libro giallo che fa vivere la vita del nostro strambo protagonista in prima persona, adatto a tutti coloro che adorano dei punti di vista divertenti, come quello di Olivo, con un pizzico di giallo. Nonostante ciò, alcuni grandi appassionati di romanzi investigativi, e che adorano particolarmente la parte dell’investigazione (come degli interrogatori), potrebbero rimanere delusi, poiché il libro inizia ad assomigliare di più ad un giallo solo negli ultimi capitoli.  
Complessivamente è un bellissimo libro, coinvolgente, adatto a ragazzi e adulti che fa divertire ma anche riflettere su tematiche come la diversità e sulla vita dei ragazzi, rispetto anche ai comportamenti dei genitori. È molto movimentato quindi è consigliato anche a chi non ama leggere (a differenza di Olivo). 

Mattia Sbarra, Liceo Gramsci, 1CS

Liceo "A. Gramsci" 1CS

Un romanzo intrigante  

 

“Il gioco della salamandra” di Davide Longo è un romanzo che mi ha sorpreso molto. La storia è un misto di mistero e tensione, ambientata a Torino, una città che si mescola perfettamente con l’atmosfera oscura e inquietante del racconto. I personaggi sono molto interessanti e sembrano nascondere segreti che vengono svelati lentamente, creando una suspense che ti tiene incollato alle pagine. 

Mi ha colpito il modo in cui l’autore descrive la città e le emozioni dei protagonisti. Torino diventa quasi un personaggio a sé, con i suoi angoli bui e le sue strade che contribuiscono a creare una sensazione di mistero. La trama è avvincente, ma non è solo un giallo: parla anche di come il passato possa influenzare il presente e delle scelte che si fanno nella vita. 

Lo stile di Longo è semplice ma molto potente, riesce a descrivere situazioni intense senza usare troppe parole. Alla fine, il libro ti fa riflettere su temi come il rimorso, il perdono e come il passato possa cambiare la nostra vita. 

In generale, “Il gioco della salamandra” è un libro che consiglio a chi ama le storie che fanno pensare, oltre a intrattenere. Non è una lettura leggera, ma è sicuramente interessante e profonda. 

Federico Tommasi, Liceo Gramsci, 1CS

Istituto Peano 1G LES

Sofia Pagliari
Il gioco della salamandra è un giallo con elementi thriller, ma che fa riflettere su temi importanti come la diversità, il dolore e la crescita personale. La suspense è altissima e ti accompagna per tutta la lettura, rendendo ogni capitolo più intrigante del precedente. Una delle cose che ho apprezzato di più è il fatto che fino alla fine non si capisce chi sia il colpevole. Ogni volta pensavo di aver capito tutto, ma poi succedeva qualcosa che cambiava completamente la situazione.Il protagonista è un personaggio indimenticabile, con una storia forte e piena di emozioni. La trama è ben costruita, originale e ricca di colpi di scena. Anche il finale mi è piaciuto molto: è aperto e lascia spazio all’immaginazione… o magari a un seguito!Consiglio questo libro soprattutto a chi ama i gialli e i thriller, ma anche a chi vuole iniziare a leggere qualcosa di diverso e coinvolgente. È una lettura che ti prende e ti fa venire voglia di non smettere mai di leggere.

Last edited 1 mese fa by Istituto Peano 1G LES
ISISTL Russell-Newton 1DL

Questo giallo mi ha incuriosito subito, sin dal titolo.Mi sono immediatamente chiesta cosa volesse dire.Di solito i titoli particolari mi mettono sempre più voglia di leggere per vedere cosa c’è dietro…Forse sono io fatta così,ma secondo me la curiosità è una delle qualità che devi avere per iniziare a leggere una storia o a leggere in generale.Senza un pizzico di curiosità non vai da nessuna parte.Tornando al nostro libro,l’ho finito in pochi giorni,perché ero sempre in cerca dei misteri che sono alla base di un giallo e che pensavo fossero alla base anche di questo.I gialli che piacciono a me sono quelli in cui non hai neanche un momento per tirare un sospiro di sollievo o sistemarti sulla sedia o sul divano su cui sei seduto,perché ormai non sei più a casa tua,ma nella storia e,come il protagonista cerca di risolvere il caso,anche tu cerchi di indagare e trovare una soluzione al mistero.Qui ci sono invece troppi momenti morti.Hai soprattutto dettagli della vita del protagonista che rendono la storia un po’ noiosa.Ovviamente dobbiamo conoscere il personaggio principale,ne sono ben consapevole,ma così non riesci a farti un’idea di chi possa essere il colpevole della storia, perché hai così poche informazioni sui personaggi secondari che fare una tua ipotesi è quasi impossibile.Di solito a me piace avere vari sospettati di cui sappiamo la storia e che relazione hanno avuto o hanno con la vittima e in base alle informazioni decidere chi secondo me potrebbe essere il colpevole,come ad esempio in Assassinio sull’Orient express, nei libri di Sherlock Holmes e altri.Queste però sono mie opinioni.

Ho già elencato le cose negative del libro,parliamo adesso di quelle positive.I dettagli sul personaggio mi hanno comunque fatto comprendere a pieno Olivo.La descrizione della casa,degli oggetti e dei suoi pensieri mi hanno aiutato a comprendere la vita di questo ragazzo,dotato di una mostruosa intelligenza.Amo quando il protagonista scopre qualcosa usando l’astuzia,fa sembrare tutto così semplice ma allo stesso tempo ti fa ragionare e arrivare a tesi che non ti erano neanche passate per la testa.La seconda cosa che ho apprezzato è il perché del titolo “Il gioco della salamandra”,che si scopre a circa metà libro (non faccio spoiler) e mi sono piaciuti i vari collegamenti per arrivarci.

Il libro me lo aspettavo più avvincente ma tutto sommato è consigliabile a chi è ancora alle prime armi coi gialli e non vuole niente di troppo strong da leggere.

Reika M.

Istituto Agrario Firenze 2D

Olivo Depero è un ragazzo di sedici anni, che ha subito il trauma della morte di entrambi i suoi genitori, gira da una comunità all’altra, ma si ferma in una casa famiglia, dove viene preso di mira da un ragazzo “diversamente” violento; Olivo è un ragazzo con un’intelligenza notevole, usa solo 600 parole al giorno perché reputa che sia il numero giusto, legge un sacco di libri e odia le persone che parlano grammaticalmente male.

Questa sua intelligenza che spicca sopra la media la nota una commissaria di polizia, a cui viene l’idea di “assumerlo” per delle indagini riguardanti quattro adolescenti scomparsi.

Il ragazzo si infiltrerà nel liceo dei quattro, scoprirà segreti di cui nessuno sapeva e affronterà nuove sfide, a cui non sa nemmeno lui se è pronto; man mano capirà i segreti nascosti dietro alle sparizioni e si troverà in situazioni sempre più rischiose ed emozionanti.

Questo libro mi incuriosiva molto e ci tenevo a leggerlo. L’autore Davide Longo a parer mio riesce a mandare un messaggio: quanto noi ragazzi siamo vulnerabili e come una semplice sfida o un semplice gioco possa metterci in difficoltà.

Inoltre non voglio trascurare anche il tema del bullismo: l’autore secondo me è stato molto bravo, fa ruotare la storia attorno al protagonista che, per le sue particolarità, finisce per essere preso di mira dai coetanei: ma in questo non è diverso da molti altri adolescenti che si trovano ad affrontare difficoltà del genere. Davide Longo vuole far riflettere sulle sfide che a volte gli adolescenti affrontano nella loro quotidianità e vuole sottolineare la prepotenza e le ingiustizie sotto le tante forme in cui si possono presentare.

Mi è piaciuto molto leggere questo romanzo e ho avuto la conferma che il giallo è uno dei miei generi preferiti, mi è piaciuta molto la suspense che si crea in certi punti della storia e anche lo stile con cui l’autore riesce a mandare i propri messaggi.

Lorenzo Burrini

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