Senza titolo

10-Senza Titolo

Senza titolo

Erna Sassen

C’è chi ci mette una vita a trovare la propria anima gemella. Joshua e Zivan, invece, si sono trovati subito. Ma il mondo degli adulti segue regole diverse da quelle del cuore e Zivan deve tornare in Iraq, per essere data in sposa a un cugino. Joshua soffre e tutto quello che può fare è disegnare, riempire interi sketchbook di immagini di lei. Mentre attraversa il suo dolore, i suoi disegni attirano l’attenzione di Sergio e Dylan, due compagni pericolosi, di certo non del tipo che Joshua potrebbe immaginare come amici.

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C’è chi ci mette una vita a trovare la propria anima gemella. Joshua e Zivan, invece, si sono trovati subito. Ma il mondo degli adulti segue regole diverse da quelle del cuore e Zivan deve tornare in Iraq, per essere data in sposa a un cugino. Joshua soffre e tutto quello che può fare è disegnare, riempire interi sketchbook di immagini di lei. Mentre attraversa il suo dolore, i suoi disegni attirano l’attenzione di Sergio e Dylan, due compagni pericolosi, di certo non del tipo che Joshua potrebbe immaginare come amici.

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IIS Alberti-Dante 1A

“Alla fine scelsi di tatuarmi una capra seduta sul braccio, tanto il dolore ce lo avevo già”…

Joshua è un ragazzo sensibile, chiuso nel suo mondo da quando Zivan, la ragazza di cui è innamorato, è tornata in Iraq per un matrimonio combinato. Da quel momento, Joshua non riesce più a parlare dei suoi sentimenti, ma trova nel disegno un modo per esprimere tutto ciò che le parole non riescono a dire. Riempie quaderni e sketchbook con ritratti di Zivan, disegnandola in ogni espressione, in ogni suo piccolo ricordo. Disegnare diventa la sua ancora, il suo rifugio, la sua maniera di non lasciarla andare davvero.Questa passione lo isola, ma al tempo stesso lo avvicina a chi meno si aspetta. Due compagni di scuola, Sergio e Dylan, si avvicinano a lui incuriositi dai suoi disegni. Non sono ragazzi facili, né particolarmente gentili all’inizio, ma con il tempo nasce un legame autentico, fatto di piccoli gesti e silenzi condivisi. È una delle parti più belle e inaspettate del romanzo: un’amicizia che non nasce da grandi parole ma da una comprensione profonda e silenziosa. Il disegno diventa un modo per esprimere, attraverso creature mitologiche o fantasiose, la parte più profonda di sé, per rivelare anche le proprie fragilità e costruire un’amicizia vera. 

La scrittura di Erna Sassen è fluida e immediata, adatta ai ragazzi ma mai banale. Le illustrazioni di Martijn van der Linden accompagnano la narrazione con delicatezza e forza, aggiungendo emozione senza bisogno di parole, come se il lettore potesse entrare nella mente del protagonista, guardando il mondo da quel paio di occhi scuri.

“Senza titolo” è una storia che resta dentro, che parla in modo semplice di ciò che è difficile, e che dimostra come anche il silenzio, a volte, possa avere voce.

Tessa Lanfredini

Istituto Peano 1CLL

Leggere Senza titolo di Erna Sassen è stata un’esperienza intensa e coinvolgente. Fin dalle prime pagine, mi sono sentita immersa nella mente di Joshua, un ragazzo di quindici anni che non usa molte parole per esprimersi, ma che riversa tutto il suo mondo interiore nei disegni. Questo aspetto mi ha colpito profondamente perché spesso si dà per scontato che la comunicazione avvenga solo attraverso le parole, mentre Joshua ci mostra che l’arte può essere un linguaggio altrettanto potente, capace di trasmettere emozioni profonde e difficili da spiegare. Ho trovato estremamente affascinante l’integrazione delle illustrazioni nel testo, un vero e proprio strumento narrativo che permette al lettore di vedere il mondo attraverso gli occhi di Joshua. Questo elemento rende il libro unico, quasi come se fosse un diario illustrato in cui il protagonista mette nero su bianco i suoi sentimenti più profondi.

Uno dei punti di forza del romanzo è poi la sua capacità di farci sentire il dolore e la confusione di Joshua senza bisogno di grandi discorsi: la scrittura di Erna Sassen, infatti, è asciutta ma incredibilmente efficace, ogni frase è essenziale, ogni pensiero del protagonista è carico di emozione. 

Un altro aspetto che ho apprezzato è il modo in cui il libro affronta il tema dell’amicizia: quando Sergio e Dylan entrano nella vita di Joshua, che è un ragazzo piuttosto solitario e immerso nel suo mondo, il contrasto tra loro è evidente: due ragazzi apparentemente duri, molto diversi da lui, eppure in grado di offrirgli qualcosa di importante. Questa dinamica mi ha fatto riflettere su quanto le persone possano sorprenderci e su come, a volte, l’amicizia nasca nei modi più inaspettati. Spesso si tende a cercare amici simili a noi, ma questo libro dimostra che le connessioni più vere possono nascere anche tra persone molto diverse. 

La partenza di Zivan è un evento che stravolge Joshua: questo mi ha fatto pensare a quanto sia difficile accettare che le persone a cui vogliamo bene possano essere costrette a prendere strade diverse, al di là della loro volontà.

Il romanzo non dà risposte facili, non offre un lieto fine forzato, ma lascia spazio alla complessità delle emozioni umane, il che lo rende ancora più realistico e toccante. In definitiva, Senza titolo è una lettura capace di toccare corde profonde, di far sentire meno soli quei lettori che, come Joshua, faticano a esprimere le proprie emozioni con le parole.

(Giorgia Bonaiuti)

Istituto Peano 1CLL

Un ragazzo in piena pubertà, arrogante ed egoista. La sua migliore amica di origine curda. Due amici che lo sosterranno durante i suoi “periodi blu”. Infiniti album di disegni. Mille problemi ed emozioni. 

Questi gli ingredienti con cui è costruito Senza titolo di Erna Sassen, la storia confusionaria di Joshua, un amante dell’arte e del disegno, che è innamorato della sua migliore amica d’infanzia, Zivan, la quale è stata obbligata a scegliere se passare la propria vita scappando dalla sua famiglia o se passarla senza libertà, sposando suo cugino.

Questo romanzo, raccontato in prima persona dal protagonista, tratta di tutti i pensieri e i sentimenti che prova Joshua dopo che la sua migliore amica è stata forzata a tornare in Iraq, la terra in cui i suoi genitori sono nati e cresciuti. Non è andata in Iraq solo per la sua religione, ma soprattutto per il volere del padre. I due ragazzi sono uniti dal rapporto fraterno che hanno maturato crescendo insieme, con una piccola particolarità: Joshua avrebbe sempre voluto qualcosa di più, ma non è mai riuscito a dirlo a Zivan. Durante il racconto, subentrano anche due ragazzi, Sergio e Dylan, che inizialmente odiavano Joshua, ma poi hanno iniziato ad apprezzarlo diventando suoi amici.

Sinceramente, questa storia non l’ho adorata, a causa del modo in cui è scritta: confusa e dispersiva, anche se in alcuni passaggi diventa appassionante e comprensibile; non solo la lettura, ma anche i sentimenti che prova il protagonista e che, appunto, si possono descrivere allo stesso modo.

Una frase che mi ha colpito molto è ”Tutti vogliono sentirsi parte di qualcosa”, pronunciata da Sergio e riferita a Joshua.

Mi è piaciuta questa affermazione perché, come il protagonista, ho sempre fatto fatica a integrarmi, soprattutto negli ultimi anni, a causa del mio carattere. Io sono una ragazza molto timida a primo impatto che fa fatica ad aprirsi, ma che riesce ad affezionarsi appena inizia a conoscere meglio chi ha davanti.

Questo libro lo consiglio a coloro che hanno avuto o che hanno tuttora confusione nella loro testa, perché dimostra che non sei l’unica persona al mondo ad avere paranoie e pensieri intrusivi, ma in realtà, tutti hanno dei problemi, anche chi non lo dimostra.

Giada Gori

Istituto "Russell - Newton" 2CL

“Senza titolo” è un romanzo di Erna Sassen, con illustrazioni di Martijn van der Linden, pubblicato in Italia da Camelozampa nel 2024.

La storia racconta di Joshua, un adolescente olandese con tanti problemi sia a casa che a scuola. I suoi genitori si sono separati e sua sorella è andata a vivere con sua madre, che gli manca tanto mentre lui vive con suo padre.

Anche a scuola la situazione non è migliore e l’unica che lo aiuta, che lo capisce e di cui a Joshua importi veramente qualcosa è la sua amica Zivan, che lui vede come la sua anima gemella. Tuttavia, le loro strade si separano quando Zivan è costretta a tornare in Iraq per un matrimonio combinato con suo cugino. Per affrontare il dolore della perdita, Joshua si rifugia nel disegno, riempiendo quaderni di schizzi che ritraggono Zivan. Questa sua passione attira l’attenzione di Sergio e Dylan, compagni di scuola con cui inizierà una strana ma forte amicizia.

Il romanzo ha capitoli brevi e uno stile simile al parlato, che rendono la lettura scorrevole e coinvolgente. Il modo di scrivere della scrittrice permette al lettore di immedesimarsi facilmente nel protagonista, condividendo le sue paure, insicurezze e il senso di superiorità che utilizza come difesa contro le ferite inflitte dalla famiglia e dalla scuola.

In più la narrazione è accompagnata da bellissime illustrazioni che esplicitano i sentimenti del protagonista, rendendo l’esperienza di lettura ancora più immersiva e completa secondo me.

In sintesi, il libro parla dell’adolescenza, che è un periodo molto difficile per quasi tutti, ragazzi e ragazze, e affronta con coraggio temi delicati e attuali (come la situazione delle donne in Iran). È una lettura consigliata per chi desidera immergersi nelle sfide, nei problemi e nelle emozioni tipiche di questa fase della vita, ed essendo un libro breve e molto scorrevole può essere alla portata di tutti i tipi di lettori.

Io ho trovato questo libro molto leggero anche grazie a molte parti ironiche e anche perché ci sono molti disegni che rendono più piacevole la lettura, anche se certe parti non mi sono piaciute tanto, come per esempio l’inizio. Anche se è un po’ difficile entrare dentro il personaggio, una volta che ci sei dentro non puoi fare a meno di leggerne la storia; per questo, come voto, do a questo libro un otto pieno!

DIEGO CERRETO, 2CL

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