Portami con te quando te ne vai

Portami con te quando te ne vai

D. Levithan, J. Niven

Ezra l’ha appena scoperto: Bea se n’è andata. Sua sorella non ha lasciato nulla dietro di sé. Nessun biglietto, nemmeno una parola. E lui si sente perso, confuso e proprio non capisce perché lo abbia lasciato indietro, visto ciò che li lega e i segreti terribili che per anni hanno custodito tra le mura di casa. Poi, Ezra trova un biglietto. Sopra c’è appuntato solo un indirizzo mail. E lui inizia a scrivere. Bea è stanca di fingere che le cose vadano bene. Lo fa da quando sua madre si è risposata. Ma adesso non ha più intenzione di sopportare l’indifferenza e le umiliazioni e da mesi progetta la fuga. Una fuga perfetta in cui Bea salverà suo fratello, salverà entrambi, lei e lui, scappando lontano da una famiglia che non la ama e non le appartiene. Poi però riceve una mail. Una mail che stravolge i suoi piani e cambia la posta in gioco. Bea parte, ma senza Ezra. Deve farlo, perché insieme a lui non potrebbe trovare le risposte che cerca. Gli lascia allora una mail, nella speranza che, come per lei, anche per lui un indirizzo possa cambiare le cose…
David Levithan è nato nel 1972 in New Jersey. È autore del bestseller mondiale Ogni giorno da cui nel 2018 è stato tratto uno straordinario film. I suoi romanzi sono pubblicati in tutto il mondo. Insieme a John Green ha scritto Will ti presento Will. David Levithan è inoltre uno dei direttori editoriali di Scholastic Press. Jennifer Niven vive a Los Angeles ma è cresciuta nello Stato dell’Indiana. Il suo primo romanzo, Raccontami di un giorno perfetto, è stato un sorprendente caso editoriale, bestseller in tutto il mondo e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Mare di Libri 2016. Da Raccontami di un giorno perfetto è stato tratto un film Netflix con Elle Fanning e Justice Smith come protagonisti e la stessa Jennifer Niven come sceneggiatrice. Per De Agostini ha pubblicato anche i romanzi L’universo nei tuoi occhi e Respiro solo se tu.

Recensioni

Elena Bencistà

Le due voci che danno vita a questo romanzo sono due fratelli, Ezra e Beatrix. Lei è fuggita da casa senza lasciare tracce oltre ad un biglietto con una e-mail con la quale comunica durante tutto il libro solo e unicamente col fratello, lasciando ignoranti il suo ragazzo e la sua migliore amica; stanca di fingere che le cose vadano bene in casa col comportamento del compagno della mamma, Darren, molto scontroso, violento e maleducato nei confronti dei
due adolescenti, si riforma per lei una nuova vita.
Il libro è formato da questo botta e risposta fra Ezra che chiede informazioni e Beatrix che è sempre molto vaga nel rispondergli.


Allegra Cassará

Molto spesso mi capita di immaginare come sarebbero andate determinate cose secondo altre circostanze…

Questo libro ne parla in modo approfondito siccome i due protagonisti, i fratelli Ezra e Bea, si ritrovano a convivere con uno sconosciuto (il compagno della madre) che sconvolge la loro “normalità” facendoli sentire inappropriati o addirittura a disagio in un luogo in cui tutti dovremo sentirci liberi di esprimere le nostre opinioni: casa propria.

Sebbene fosse casa sua, Bea, si sente costretta a dover andare via a causa della relazione “tossica” tra sua madre e il compagno, e così fece riscontrando molte difficoltà.

Il libro è narrato sotto forma di tante mail tra i due protagonisti, Bea ed Ezra, che allo stesso tempo mentre vivono situazioni difficili si danno forza a vicenda come se nessuno potesse riuscire a comprendere la loro situazione a parte loro stessi .

A mio avviso il finale poteva essere più elaborato e forse anche diverso.

Pertanto, il libro non mi ha fatto impazzire sebbene fosse molto scorrevole, infatti lo consiglio per chi preferisce delle letture scorrevoli senza troppe dilungazioni.


Anna Gargiulo

La storia è raccontata attraverso uno scambio di mail tra Ezra e Bea,i protagonisti,che sono fratello e sorella con una situazione familiare abbastanza complicata. A causa di questa situazione, Bea se ne va di casa, ma lascia un bigliettino ad Ezra con un indirizzo email. Da quando il fratello trova il biglietto, i due iniziano a scriversi quasi ogni giorno.
Questo libro parla di lasciare tutto per trovare se stessi e il proprio posto nel mondo. Parla di sofferenza, ma anche di amore,amicizia e del legame tra fratello e sorella. Mi è piaciuto molto questo libro, è molto emozionante. L’ho trovato molto scorrevole e con un linguaggio semplice e comprensibile, è un libro che consiglio.


Dario Digiugno

Ho trovato questo libro un po’ forzato, mi spiego:

il libro parla di due fratelli Ezra e Bea che vivono una vita terribile per colpa della madre e del patrigno violento. Bea non ne può più e scappa di casa, ma lascia una mail per contattare Ezra.

Ho trovato il libro forzato perché sarebbe bastato denunciare il patrigno perché Bea ormai è maggiorenne di conseguenza potrebbe tranquillamente chiamare la polizia.

Comunque il libro mi è piaciuto ma probabilmente la storia non sarebbe andata così (o non sarebbe neanche cominciata) se i due fratelli avessero chiamato le autorità.


Tommaso Borgni

Un racconto che suscita attenzione sin dall’ inizio e lo trovo molto scorrevole .
Tratta di argomenti importanti che caratterizzano tutt’ oggi la nostra società , ovvero l’amore che c’è tra fratello e sorella nonostante la lontananza , e la mancanza dell’ affetto familiare .
Bea la sorella è scappata lasciando tutti i suoi oggetti a casa e prendendo i risparmi del fratello Ezra che trovo solo un foglio con scritto sopra un indirizzo email .
Ezra sa benissimo che la sorella ha preso questa decisione per scappare dalla loro situazione familiare e dal mancato affetto materno ,ma non capisce il perché l’abbia lasciato indietro in balia di Darren fidanzo della madre che lo umilia e lo maltratta .
I due sanno di essere diversi dai genitori e piano piano col passare del tempo si cuciranno le ferite .
Un libro veramente spettacolare perchè sono riuscito a immergermi nei panni dei ragazzi e a capire veramrnte cosa si prova .
Consiglio questo libro a chi è pronto a mettersi in gioco, a capire i sentimenti dei ragazzi e a chi interessano le storie di adolescenti.


Valentina Cappuccioni

Portami via con te quando te ne vai narra della vita di due fratelli Bea e Ezra .
Bea decide di ricominciare la sua vita e scappa da casa lasciando tutto .
Per tenersi in contatto con il fratello però decide di lasciare un bigliettino dove c’è scritto un indirizzo email, con questo Bea e Ezra si terranno in contatto e il fratello capirà perché Bea se ne é andata e…

Questo libro mi ha trasmesso tantissime sensazioni ti tensioni e scoprire perché Bea se ne fosse andata, è un libro scorrevole e grammaticalmente corretto .
Portami via con te quando te ne vai è un libro che consiglierei a tutti perché secondo me potrebbe piacere a molte persone visto che è un insieme di viaggi avventurosi ma anche di paura e suspense


Nicole Endaya

Ognuno di noi ha una storia
Questo libro parla di una ragazza, Beatrice, e di un ragazzo, Ezra, sono due fratelli che sono cresciuti fin da piccoli in un ambiente poco piacevole con una madre che non si comportava da madre, e con il compagno della madre che da i due ragazzi non è mai stato una figura paterna.
Insomma in questo libro ci sono due ragazzi che non hanno mai ricevuto affetto dai genitori, i problemi in casa diventano così pesanti che Beatrice decide di scappare senza dirlo a nessuno, suo fratello è stato il primo ad essere contattato da Beatrice perché è l’unico a conoscerla veramente…

Wow, ho appena finito il libro e “Wow” per me basta per far capire agli altri che questo libro è bellissimo.
È un libro che se una persona ci si mette, lo legge e lo finisce in un pomeriggio, perché ti prende da subito, lo stile, per esempio, è originale, secondo me il fatto che tutto il libro è scritto sotto forma di mail lo rende meno pesante, perché è come se tu stessi leggendo dei messaggi sul tuo telefono o per lo meno questa è la sensazione che io ho avuto.
Il linguaggio che si trova nel libro è molto colloquiale, troviamo termini che usano i ragazzi, troviamo parolacce, e secondo me l’uso di parolacce nei libri non è così male, anzi, sempre secondo me, rende i libri più leggeri, perché magari i ragazzi collegano i libri alla scuola, alla serietà, vedere che anche nei libri ci possono essere parolacce attrae di più l’attenzione soprattutto se si parla di un libro assegnato dalla scuola. Quindi ripeto il linguaggio non mi è dispiaciuto.
Dallo stile e da come è scritto il libro rende il ritmo veloce, e poi durante il libro ci sono molti colpi di scena quindi più vai avanti più l’interesse sale.
Questo libro lo consiglio soprattutto a chi si trova in un periodo buio della propria vita perché questo libro mostra che una strada diversa c’è e ci sarà sempre, prima poi si va avanti e non si deve mollare, è UN PERIODO della vita, non LA TUA VITA, ti insegna anche che non sempre è colpa tua e il tuo passato non sempre rappresenterà il tuo futuro perché puoi cambiarlo e puoi lasciare stare le persone che non ti fanno bene.


Alberto Fontanelli

“Portami con te quando te ne vai”

scritto da Jennifer Niven e David Levithan

La prima volta che ho visto la copertina del libro, non mi sarei mai aspettato che dietro a un titolo così improbabile si potesse nascondere una piccola gemma.

La trama del libro segue le vicende di due fratelli, Bea e Ezra, nella loro difficile vita familiare quando Bea decide di scappare da casa lasciando il fratello. Da questo momento in poi, l’autore usa un metodo di narrazione sorprendente: Bea, prima di andarsene, lascia a Ezra un indirizzo email con cui possono comunicare. Tutte le vicende sono raccontate come conversazioni email dei due fratelli ed il rapporto che si sviluppa tra i due fino alla fine della storia è incredibile e realistico.

Le vicende che avvengono tra i personaggi secondari sono interessanti e, alle volte, divertenti; come per esempio quando Ezra impazzisce e quasi manda a fuoco la casa e si fa quasi uccidere dal patrigno e poi, in un impeto di rabbia (e follia), racconta tutto a Bea che, giustamente, si preoccupa per lui.

La narrazione via “email” è una scelta particolare e curiosa, che però, a mio avviso, diventa stancante e monotona molto velocemente. D’altro canto il modo in cui sono scritti questi “messaggi” è divertente, e più di una volta mi hanno strappato qualche risata, come i “messaggi” contenenti scarabocchi di ogni genere e qualche breve frase veloce.

Per concludere, consiglio molto questo libro per la sua trama interessante e soprattutto per  il suo umorismo “giovanile” che può catturare facilmente l’interesse dei miei coetanei.


Shaba Irshad

Il libro Portami via quando te ne vai è un romanzo che è costruito attorno a una serie di email, alcune delle quali piuttosto lunghe, che Ezra invia a sua sorella Bea, uscita di casa per sfuggire agli abusi e all’odio che ha ricevuto da chi avrebbe dovuto amarla di più.

Tuttavia, qualcosa in Bea le impedisce di portare Ezra con sé. Ezra di conseguenza si sente perso, confuso e alla deriva senza di lui e inizia a precipitare in una direzione autodistruttiva.

David Levithan e Jennifer Niven hanno realizzato un romanzo drammatico e allo stesso tempo penetrante, utilizzando uno stile unico e non ortodosso basato su queste e-mail che in qualche modo attenuano l’impatto della terribile realtà vissuta da Ezra e Bea. Un racconto delle tappe della vita di due ragazzi danneggiati ma tenaci che lottano per rialzarsi.

È un libro interessante, che tocca diverse tematiche: cattiveria, abusi, discriminazione e tante altre che riflettono la realtà .

Bea ed Ezra sono cresciuti senza ambizioni e senza credere veramente di poter realizzare qualsiasi cosa perché non hanno avuto il coraggio di ribellarsi per troppo tempo. Questo perché quando qualcuno ti dice ripetutamente che sei un fallito, inizi a crederci tu stesso. Entrambi alla fine avranno bisogno di ristabilire l’autostima che anni di sforzi sistematici e apatia della loro famiglia hanno eroso. Il libro comunica anche un messaggio molto profondo per gli adulti ovvero che le parole, a volte, feriscono profondamente e sono capaci di lasciare cicatrici indelebili.


Regina López D’Amico

Il libro è uno scambio di e-mail tra due fratelli che si sono appena separati perché Bea è scappata di casa perché francamente non ce la faceva più. Ha detto chiaramente che non voleva lasciare Ezra, ma che doveva farlo per se stessa, nel trascorso della storia, si comprende meglio questo aspetto.

Onestamente, all’inizio il libro non mi è piaciuto molto. Mi ci è voluto un po’ di tempo per sentirmi pienamente coinvolta o per interessarmi davvero ai personaggi; Intorno alla metà del libro questo è cambiato, mi sono sentita improvvisamente interessata e volevo leggere di più. È interessante perché alcuni degli argomenti trattati nel libro sono pesanti, ma non mi è mai sembrato che fossero raccontati in modo da far scattare il lettore. È un libro di narrativa per adolescenti e tratta argomenti come l’abuso domestico (sia emotivo che fisico). Ma li tratta in un modo in cui sembrano reali e allo stesso tempo leggibili. Ti spinge a immedesimarti e a pensare di più a ciò che gli altri stanno passando, anche se la tua situazione può essere opposta. Inizi a chiederti quante persone conosciute potrebbero subire abusi in casa e non lo sai.

Oltre a questi temi più pesanti, ne affronta anche altri più universali, come la paura che molti adolescenti hanno di finire come i loro genitori, o di essere già come loro, anche quando cercano costantemente di essere diversi o di non commettere gli stessi errori. Contiene toni molto sarcastici che sembrano molto “della nostra generazione” che lo rende una lettura facile e divertente.

Una frase che mi è piaciuta è stata: “la notte nasconde la bruttezza del mondo”.

Non voglio rovinare il libro, ma dirò che il finale, che mi sia piaciuto o meno, definisce davvero una crescita emotiva nei fratelli, si sa che sono maturati nel corso del libro e ci si sente soddisfatti perché si sa che continueranno a commettere errori e poi impareranno da essi, cosa che tutti dobbiamo accettare. Non sono più bloccati nel loro passato, imparano che possono essere chiunque vogliano e che possono lasciare andare ciò che non vogliono. In un certo senso si liberano dai problemi che li trattenevano, dai problemi che li rendevano senza speranza.

Finalmente, mi è piaciuto il fatto che si basa tutto sulle e-mail che si inviano a vicenda, così mentre si legge sembra di scoprire le cose e di conoscere gli eventi nello stesso momento in cui lo fanno i fratelli.


Teresa Allori

“Portami via con te quando te ne vai” è un libro che parla di lasciare tutto per trovare se stessi e il proprio posto nel mondo. Parla del non sentirsi all’altezza e della paura di non farcela. Inoltre va ad analizzare i rapporti famigliari in particolare quello tra fratello e sorella e il legame che c’è tra loro.
I temi trattati sono oltre che delicati anche importanti e attuali ma personalmente non ho amato questa lettura, che sarebbe scorrevole se la storia fosse più avvincente e realistica, devo riconoscere che non mi ha appassionata molto, forse anche per il modo in cui è narrata: uno scambio di mail tra i due protagonisti.


Caterina Sbuelz

“Portami con te quando te ne vai” mi ha positivamente sorpresa, perché nonostante all’inizio non ne fossi granché interessata, il libro si è rivelato piacevole. Il protagonista, Ezra, una mattina si rende conto che la sorella è scappata di casa lasciandolo indietro, in una famiglia che sembra completamente disinteressata a lui e al suo benestare. Bea però gli ha lasciato un indirizzo email con cui contattarla e attraverso cui si svilupperà tutta la narrazione. La storia dei due fratelli è resa più avvincente dal metodo con cui viene raccontata: cioè attraverso questo continuo scambio di email tra i protagonisti e i personaggi secondari. La differenza di lunghezza dei messaggi, le diverse intestazioni all’inizio di questi ultimi e il linguaggio semplice che ne consegue, invoglia a continuare la lettura capitolo dopo capitolo. Il fatto che il tutto venga narrato mediante una sorta di conversazione, fa sì che si riesca a spiegare con chiarezza una situazione familiare che risulta complessivamente complicata. Durante la lettura risulta facile affezionarsi ai personaggi e ci si ritrova a pensare a come avremmo agito se fossimo stati nella loro situazione, perché è una situazione in cui per un motivo o per un altro tutti ci saremmo potuti ritrovare, a prescindere dalle nostre scelte. Infatti i protagonisti non hanno niente a che vedere con i motivi che li hanno portati a vivere nelle loro condizioni, ma si sono semplicemente trovati coinvolti nella cosa. Questa è probabilmente la ragione principale che porta a compatire i due fratelli. Le circostanze fanno anche riflettere sulla fortuna che abbiamo avuto nel ritrovarci nelle famiglie che abbiamo. Il libro quindi nel complesso mi è piaciuto. Forse il ritmo rallenta un po’ nella parte centrale e il finale non è del tutto soddisfacente perché alcune storie rimangono in sospeso, però l’inizio mi è sembrato coinvolgente e non ho trovato parti che potessero definirsi noiose.


Francesco De Carlo

“Portami con te quando te ne vai” è un libro scritto da David Levithan e Jennifer Nivenche che racconta di una difficilissima situazione familiare, vissuta da i due fratelli Bea e Ezra, nella quale la madre non mostra più il minimo segno di interesse e affetto per i figli e il suo compagno Darren, che si trova al posto del padre che non è mai stato conosciuto, è una persona molto violenta in tutto e per tutto che cerca di controllare tutta la famiglia. A questo personaggio è infatti attribuibile una frase peculiare: “ciò che succede tra le mura domestiche non deve mai uscire fuori”.

Bea, che non riesce più a sopportare la situazione in cui si trova, mette in atto un piano di fuga progettato per molto tempo. Lascia solo un indirizzo email, a suo fratello minore, tramite il quale possiamo leggere i messaggi che si scambiano i fratelli per la durata del libro. Penso che proprio per questo, il romanzo presenti uno stile originale e unico, che tende a coinvolgerci.

L’argomento principale su cui è incentrato tutto il libro è la crescita psicologica dei protagonisti, i quali vanno in cerca di risposte e provano a sottrarsi dal controllo del patrigno, cercando aiuto in altre persone.


Elia Natali

Questo libro non mi è piaciuto particolarmente. La storia l’ho trovata abbastanza noiosa per quanto riguarda i miei gusti, la scrittura era particolare e a me non è piaciuto molto questi pezzi fatti a modo di mail era abbastanza fastidioso per quanto riguarda i miei gusti, forse ad un altra persona piacerà questa idea,ne sono più che sicuro.


Lalrammawia Geri

Commentare il libro “Portami con te quando te ne vai ” sarà una missione un po’ difficile, perché viene usato un linguaggio molto in voga tra i ragazzi con una forte sensazione di intrattenere provare a immaginare tutto ciò che leggi ascolti e raccontare le scene durante le conversazioni e i momenti vissuti dai personaggi, risulta molto complicato.
Il libro in sé, da quella copertina un po’ bruttina con il titolo non molto coinvolgente tutto sommato, racconta storie veritiere, infatti sono cose che accadono anche realmente,ma il fatto di fuggire, lasciare alle spalle e abbandonare tutto quello che avevi, io dico con quale coraggio, con quale faccia, con quale sentimento e soprattutto con quali pensieri ti vengono in mente certe cose.
Meno male che a tutto c’è sempre un rimedio e qualcuno che è sempre lì pronto ad aiutarti mentendo persino ai genitori per amore.
Tutto ciò accade solamente una volta soprattutto quando lo hai vissuto di persona, e tu non ci puoi fare nulla, tutto ciò che diciamo e facciamo e come se fosse stato scritto su una lunghissima pergamena, che tutti possiedono.

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