Abbi pure paura

Abbi pure paura

Raffaele Riba

Anno imprecisato di un futuro post-apocalittico. Su un versante del Monte Padre, isolato rispetto alla comunità dei Restanti, vive Ikke col suo cane Niente e l’amico Samuele. Ai piedi della montagna, le città giacciono disabitate come enormi magazzini all’aperto da cui attingere il sostentamento per vivere. Ma quel serbatoio di materie prime e ricordi non sarà eterno. Intanto, nella foresta, il leggendario orso Oldben attira Ikke a una caccia ossessiva e solitaria, mentre la giovane Lisa, tra i Restanti, lo richiama alla vita comunitaria. Quale strada sceglierà il protagonista? Quale senso darà alla propria ricerca?
Nato a Cuneo nel 1983. È tra i curatori di scrittorincittà e insegna presso la Scuola Holden. Ha esordito nel 2014 con Un giorno per disfare (66thand2nd) e nel 2015, per Loescher, è uscito Abbi pure paura. L’ultimo suo libro è La custodia dei cieli profondi.

Recensioni

Tommaso Baroncelli

Veramente veramente bello, mi piacciono molto le novelle distopiche, per quanto corto è interessante con momenti in cui la narrazione si velocizza o rallenta, per non parlare del finale, finale negativo che lascia all’interpretazione del lettore, mi piacerebbe molto un seguito.


Sara Dacci

Questo libro appartiene al genere fantastico poiché ambientato in un futuro post-apocalittico in un anno non precisato, in cui l’uomo ha perso il controllo sulla natura e per salvarsi è stato costretto a salire ad alture maggiori.

Il protagonista si chiama Ikke, vive insieme ad un suo amico, di nome Sam, e un lupo addomesticato di nome Niente. Vivono isolati dai Restanti, cioè coloro che sperano di vivere come lo facevano prima, sul versante del Monte Padre. Ikke durante il libro deve affrontare numerose sfide con la natura e con gli animali ma lui è uno dei pochi esseri umani che si rende conto di ESSERE PARTE DI QUESTA e di NON POTERLA COMANDARE.

Questo libro mi ha fatto riflettere molto sul rapporto che c’è tra la natura e l’essere umano; con il tempo l’uomo ha imparato a “comandare” la terra, a fare di questa ciò che vuole, a sfruttarla secondo i propri interessi e soprattutto sottomettere con forza e presunzione molti animali. L’umanità sta alimentando la distruzione del nostro pianeta, degli esseri umani, ma noi non ce ne rendiamo conto, viviamo in un mondo in cui un oggetto può essere utilizzato soltanto una volta, in un mondo in cui gli animali vengono sfruttati per fare pellicce o borse firmate, insomma dobbiamo aprire gli occhi, cambiare i nostri atteggiamenti e cercare il prima possibile di rimediare agli enormi danni irreparabili che stiamo provocando.

Inoltre, un’altra cosa che mi ha colpita particolarmente è il rapporto tra Niente e Ikke, un rapporto di fiducia e amore, ci saranno sempre l’uno per l’altro, proprio come dei fratelli, nonostante tutte le difficoltà che hanno incontrato durante le loro mille avventure.

Noi tutti dobbiamo imparare a rispettare la natura e gli altri esseri viventi, proprio per evitare di consumare tutte le nostre risorse, dobbiamo quindi aspirare ad un futuro certo, in salute e, cosa più importante, dobbiamo saper trarre dei benefici dalla natura, dobbiamo imparare ad apprezzarla per quello che è, per quello che ci permette di fare ogni giorno. Purtroppo molte di queste cose vengono date per scontate, ma vivendo in una società così legata al bene materiale, dobbiamo capirle e metterle in atto.

Mi auguro che il rapporto uomo-natura con le generazioni a venire migliorerà, che finalmente impareremo a BILANCIARE e a capire realmente quali sono i bisogni primari e fondamentali, anche perché sennò ne risentiremo le conseguenze in futuro, non solo per la salute bensì anche per l’economia dei diversi paesi.


Lorenzo Ferroni

Abbi pure paura” è un libro che a parere mio è ottimo per le persone a cui li piace l’azione, l’avventura, la suspense,fantascientifico e una piccola parte di romanticismo, il libro si legge velocemente ma allo stesso tempo con il lessico dello scrittore è come ci si immedesimasse in Ikke (il protagonista della storia). La trama è molto bella perché è originale e ci sono molti colpi di scena che riescono a spiazzare il protagonista ma lui non si ferma ma continua a inseguire il suo unico obiettivo ovvero quello di sopravvivere con la sua ragazza avendo anche il supporto della sua gente.


Lorenzo Tani

Libro veramente bello e particolare, interessante il fatto che un libro così corto abbia mille storie e intrecci.

La cosa sorprendente è che da una normalissima giornata il ragazzo trova un’esperienza che letteralmente gli cambierà la vita.

Ci sono cose che hanno dell’incredibile come l’incontro e il legame che si crea con gli animali, il finale mi ha lasciato come sospeso perchè uno lo può interpretare più o meno a suo piacimento.


Sofia Wilson

Romanzo di formazione, ambientato in un mondo distopico, adatto a qualsiasi tipo di lettore. Ho apprezzato molto la tecnica di scrittura di Riba, che utilizza una modalità ritmica poco cadenzata; alterna momenti di narrazione a momenti di tensione. Un libro relativamente corto ma molto piacevole. Consiglio “Abbi pure paura” a tutti quelli che cercano una lettura leggera ma che fa riflettere.


Elia Beghi

Ho sempre adorato il genere distopico per questo non ho esitato molto nel scegliere questo libro.
Devo dire che nonostante la trama non mi incuriosisse più di tanto, dopo poche pagine sono entrato subito dentro al filo del racconto, tanto dentro che in meno di 2 ore l’avevo già finito. Tra momenti di tensione alternati ad altri emozionanti devo dire che questo libro mi è piaciuto davvero tanto.
Tuttavia sono rimasto con molti dubbi, soprattutto in seguito al finale “aperto” e anche al significato dell’orso.
Spero che in futuro ci sarà un seguito…


Mattia Cacciari

“Abbi pure paura” mi è piaciuto molto, anche se quando l’avevo iniziato ero un po’ titubante, poiché solitamente non apprezzo i racconti distopici. Mi è piaciuto il mondo distopico in cui la storia viene ambientata e anche il modo in cui questo luogo fantastico ci viene descritto dall’autore, facendoci sentire come se ci trovassimo anche noi in quella terra diversa dalla nostra. Mi sono subito immedesimato in Ikke e ho seguito tutto in un pomeriggio lo svolgersi delle vicende raccontate in questo libro. Alcuni dei temi fondamentali che vengono affrontati da questa lettura sono il crescere e la ricerca del proprio posto nel mondo, e spesso mentre leggevo mi sono fermato a riflettere e a pensare.

Ho partecipato a parte dell’incontro con Raffaele Riba, l’autore, scoprendo che parte di questo racconto è una rielaborazione di un libro scritto tempo fa, trasportato in un tempo diverso, un mondo post-apocalittico e interpretato da un’altra prospettiva.

Fin da subito mi ha incuriosito la figura leggendaria e misteriosa dell’orso Oldben e l’ossessione di Ikke nei suoi confronti. Ho apprezzato molti i ritmi della narrazione, anche se ho letto questo libro un po’ di corsa perché volevo finirlo in tempo per scrivere la recensione.

Il finale del libro non mi è piaciuto troppo, in quanto viene lasciato molto spazio all’interpretazione che il lettore decide di dare.


Gabriele Grossi

Vivere in città con la ragazza della tua vita o dare la caccia ad un orso gigantesco e leggendario? Scelta difficile se ti chiami Ikke, hai dieci anni e cacciare è la cosa che ti piace di più in assoluto e di cui non vorresti mai farne a meno. Questo libro ci fa capire l’importanza delle scelte che molte persone nella loro vita sbagliano. Le maggior parte delle persone quando si trovano di fronte alla scelta più importante della loro vita sono grandi giusto? Invece qui siamo davanti ad un bambino di dieci anni, che nonostante la giovane età, ha fatto già tantissime esperienze. Come testimonia questo racconto la convinzione nelle proprie scelte è la cosa più importante come la consapevolezza di quello che stai per fare. Ikke in questo stenta un po’ a capire fin da subito le conseguenze ma poi farà la scelta migliore per la sua vita. Libro veramente molto adatto ai giovani e pieno di colpi di scena che fanno assaporare al lettore l’importanza di una scelta così difficile.

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